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In cima alla collina oltre il fiume, sotto il sole caldo, la sorpresa. A mezzogiorno di giugno inoltrato. Mi sarei aspettato di vedere nonno Vincè, rosso per la fatica, appoggiato al manico della zappa, in un momento di pausa per riprendersi. Era così d’abitudine, per la pausa sotto l’ombra grande della quercia.
Natalina, la nonna, aveva preparato la colazione. L’ aveva adagiata con cura sul fondo della scodella di alluminio, chiusa dentro il canovaccio a quadri bianchi e blu. Legata agli angoli insieme a mezza pagnotta. A me il compito di portargliela insieme alla bottiglia di vino, occhio di gallo.
- Nonno!
Intorno niente, neanche l’ombra.“ sarà andato a ripararsi sotto la siepe vicino al fosso”.
- Nonno!
Nessun segno di vita....