L’insegna dei telefoni era là. A lui serviva un telefono e non avrebbe mai immaginato di dirigersi a grandi passi verso l’evento che, oltre alla vita degli altri, avrebbe cambiato di colpo anche il corso della sua. Parcheggiò l’autovettura sotto la quercia, assaporando l’incantato benessere del fluire nuovo di sangue nelle vene. Si sentiva bene con se stesso, camminando in punta di piedi, come un ragazzino in primavera. L’appuntamento, accordatogli dall’inizio della serata, ora lo faceva palpitare. Non era sua abitudine entrare in un locale pubblico ad un’ora insolita ed il suo portamento, un po’ goffo, sembrava confermarne la circostanza. L’orologio dietro al bancone segnava la mezzanotte passata da qualche minuto. Nel locale, data l’ora ed i tempi, cominciava ad esserci aria di disarmo.
Silenzio all'imbrunire - Incipit
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