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Non c'era molto da mangiare. Nonno ha portato un po' di mele dal "melaro".  Le mele di settembre freschissime, coperte dalla paglia,  durano fino a maggio all'arrivo delle prossime di San Giovanni. e  'se donne hanno cucinato a fatica patate lesse,  per evitare fumi, e soprattutto fuochi.
Mamma e zia Nuna, sedute con la schiena appoggiata contro la parete di fondo del rifugio e le  gambe stese sulla nuda terra si sono predisposte per la notte e mi hanno fatto da letto. Sono caduto nel sonno mentre nello sfondo avvertivo esplosioni lontane. Mi hanno detto che erano di mortaio, i più intensi di cannone. Tutti mostri che nella mia immaginazione non avevano alcuna forma ben definita. Incubi. Dopo il " rauss..." urlato dal tale. Ho cominciato a camminare all'indietro. Ho sentitolo lo sparo. Una fiammata in petto. Le membra si sono sciolte nell'abbandono delle forze. Le ginocchia hanno ceduto. Sono caduto faccia in avanti. Sono morto. Addio Franchino!
Solo Tirino, Tirì..., per me, al sorgere del sole, dopo avermi leccato con insistenza sulla faccia, mi ha abbaiato, avvisandomi  che lui c'era e che era ora di scorrazzare per  campi. Quello della fucilata e stato solo un incubo.
Da quella volta, quando soffro d'incubi, anche i più nefasti, nel sonno mi dico." Non è vero. E' solo un sogno". Finora ha funzionato!